Una bella intervista da Teheran a Emiliano Leone dopo la selezione speciale del video “Fragile” realizzato interamente in computer-grafica durante il lockdown 2020.

L’INTERVISTA

Parlaci del tuo film. Come e perché l’hai fatto?

R: Quando Max Nardari (autore del brano, co-produttore e co-regista) mi ha contattato per parlare di come realizzare il video era disperato perché in quel momento ci trovavamo nel pieno della pandemia ed era impossibile girare video con attori, maestranze ecc… per via della quarantena. 

Ho pensato che valesse la pena sfruttare questo tempo di “pausa” per fare qualcosa di buono ed ho proposto di realizzare tutto il video in cg animation. La proposta è stata accettata con entusiasmo e per questo ringrazio il mio amico Max per aver creduto in me. Abbiamo cominciato immediatamente. Nessun attore, nessuna location, tutto in 3D per fotografare questo periodo storico con l’enorme lavoro che è stato fatto dal personale medico di tutto il pianeta. Ho cercato di congelare le emozioni vissute in quei momenti di incertezza.

Il video inizia con il pianeta che ha un aspetto strano, brutto, macabro, poi il pipistrello che si aggira per una città buia e piovosa, questo sta a simboleggiare il salto di specie della malattia.

Poi arrivano i soldati nella città piovosa, questo perché la sensazione percepita in quel momento era di essere in guerra.

Sostanzialmente il video è caratterizzato da due momenti. Nella prima parte è tutto buio e piovoso e si avverte la sensazione di disagio, nella parte finale finalmente arriva la speranza. Un raggio di sole, il cartello “Stay Home..” che si strappa e soprattutto la riconciliazione tra uomo e pianeta che riprende vita diventando verde e rigoglioso. 

La scelta di utilizzare due mondi, uno ad inizio video ed  uno a fine video, simboleggia il cambiamento. Il mondo che riprende vita è un mondo nuovo, nulla sarà più come prima.

Qual è stata la motivazione principale per te per realizzare un film relativo alla pandemia di Coronavirus e agli sforzi di medici e infermieri come pionieri nella difesa della salute delle persone?

R: In quel momento tutti dalla propria abitazione,abbiamo visto gente morire e perdere i propri cari. La pandemia non ha risparmiato nessuno. Vedere tutti quei medici che lavoravano senza sosta perché volevano salvare tutti, questo mi ha veramente commosso. Il personale medico ha risposto con tanto amore e tanta dedizione, molti hanno pagato con la propria vita. Io e Max abbiamo pensato che fosse doveroso dedicare il video a queste persone meravigliose che hanno dato senza aspettarsi nulla in cambio.

Qual è la cosa più evidente o memorabile riguardo al processo di realizzazione di questo film durante una pandemia?

R: La cosa più memorabile per me è stata proprio realizzare questo video dal mio studio di casa, essendo un freelance fortunatamente sono abituato a lavorare dalla mia abitazione ma in questo caso non è stato facile anche perché i miei figli facevano la didattica a distanza e quindi potevo dedicarmi al lavoro solo il pomeriggio.

Nel momento in cui tutto stava ancora accadendo e la pandemia era al suo apice ho voluto dare diversi segnali di speranza, l’uomo che si getta dal palazzo, inizialmente potrebbe far pensare ad un gesto di disperazione quando invece si apre un bel paracadute colorato che lo fa volare insieme agli altri e sullo sfondo l’insegna dell’Hotel diventa HOPE.

E poi il cartello “Stay Home Stay Lives” si strappa e rimane la scritta “LOVE” a simboleggiare quanto amore i nostri medici ci hanno dedicato e a quanto dobbiamo amare di più il nostro pianeta.

La scena che mi ha commosso di più mentre la stavo realizzando è stata quella del primo piano della dottoressa che piange quando rivede il bambino sano e salvo. Questa scena l’ho voluta fortemente perché ha un significato molto importante. La dottoressa era impegnata a salvare vite ma non poteva dedicarsi ai propri affetti e nel video si vede che ad un certo punto il bambino (figlio) ha rischiato di perdersi.

Quale argomento sceglieresti se volessi girare un altro film sulla pandemia dopo aver controllato la diffusione di questo virus?

R: Sinceramente non lo so, quello che so è che sicuramente farlo adesso per me non sarebbe la stessa cosa. Durante la pandemia le emozioni che vivevo erano molto intense ed ho cercato di trasferirle sulle mie animazioni.

Come ultima domanda; se potessi scegliere una sola persona alla quale far vedere il tuo film al cinema, quale sarà la tua scelta? E a chi vuoi regalare il tuo film?

R: Avrei tanto voluto che mio padre lo vedesse ma purtroppo è volato in cielo dieci anni fa. Sono sicuro che a lui sarebbe piaciuto e mi avrebbe detto: ho visto di peggio.

RINGRAZIAMENTI SPECIALI

Voglio ringraziare Max Nardari per aver creduto in me per la realizzazione di questo video.

Questo #festival con artisti di un certo calibro come Michael MooreOliver Stone e tanti altri provenienti da 100 paesi, mi fa sentire orgoglioso e mi offre la spinta giusta per fare sempre meglio🙏🎬❤GrazieEmiliano Leone#TEHRAN – The 16th Resistance International Film Festival

Link Intervista sul sito ufficiale 16th Resistance Film Festival